“I passi avanti delle nazioni
in via di sviluppo tra dieci
o vent’anni potranno fungere
da esempio per l’Europa.”
Peter Cornel, IWAR Institut, Politecnico di Darmstadt
Come si fa a stare al passo con la crescita della popolazione?
Cornel:
Sviluppi di questo genere richiedono soluzioni che tra
scendono le strutture esistenti nel mondo occidentale. Mentre
da noi in genere l’acqua viene usata una volta sola prima di finire
nelle acque di scarico, le megalopoli non possono permettersi
di gestire così l’acqua. Non possono trasportare l’acqua per
grandi distanze e trattarla con processi di alta qualità per poi
utilizzarla una volta sola. Progetti varati centralmente, composti
da un grande impianto di depurazione che provvede ai canali
di acque di scarico, non sono più adatti alla situazione attuale,
perché sono in grado solo limitatamente di tenere il passo con
la crescita delle città asiatiche e non soddisfano le esigenze
attuali di salvaguardia delle risorse.
Come si fa a risolvere le nuove problematiche poste dalle
megalopoli relativamente all’approvvigionamento e allo smalti
mento idrico?
Cornel:
Le nuove zone residenziali nelle megalopoli cinesi,
ad esempio, spesso vengono fatte costruire da un investitore
per più di 10.000 abitanti. È opportuno che anche l’impianto
di approvvigionamento e di smaltimento idrico venga costruito
contestualmente. Le acque di scarico poco sporche, come quelle
provenienti dalla doccia, dal lavandino e dalla lavatrice, le
cosiddette “acque grigie”, possono essere ripulite ed essere
reimpiegate come acqua per lo sciacquone del WC. In questo
modo si risparmia il 30-40% di preziosa acqua potabile. La
qualità dell’acqua per uso domestico è sufficiente per il gabinetto.
Può essere depurata con facilità fino a divenire inodore e incolore
e assolutamente igienica. All’occorrenza, è possibile depurare
le acque di scarico molto sporche dei gabinetti ed eventualmente
della cucina per irrigare le aree verdi urbane. In questo modo, la
stessa acqua non viene utilizzata una sola volta, ma ben tre volte.
Un grande vantaggio di questi impianti semicentralizzati è il fatto
che crescono in modo flessibile, di pari passo con le città. Ren
dono la pianificazione futura delle megalopoli molto più gesti
bile rispetto alle grandi soluzioni centrali di approvvigionamen
to e smaltimento e sono perfetti per i quartieri da 50.000 a
70.000 abitanti.
Esistono già impianti semicentralizzati di purificazione
e riutilizzo dell’acqua di questo tipo?
Cornel:
A Qingdao noi dell’IWAR Institut, in collaborazione con la
nostra università gemellata di Tongji, con la città di Qingdao e
con gli organizzatori dell’esposizione mondiale di giardinaggio
2014, nonché con il sostegno dei ministeri della ricerca tedesco
e cinese, abbiamo costruito un impianto di riferimento per
12.000 persone. Oltre all’approvvigionamento idrico e alla depu
razione delle acque di scarico, l’impianto tratta anche i rifiuti or
ganici, ad esempio quelli della cucina. L’impianto di depurazione
è autosufficiente in quanto viene alimentato con l’energia così
ottenuta. Così, oltre al trattamento delle acque, abbiamo dato
un forte impulso allo smaltimento dei rifiuti.
In questo contesto è chiaro che per le soluzioni ambientali
del futuro sarà necessario il coinvolgimento di diverse discipline.
Oltre al trattamento delle acque di scarico e dei rifiuti, anche
la gestione energetica e del calore svolge un ruolo primario,
perché per purificare le acque di scarico serve energia, che può
essere ricavata dai materiali di scarto. Per ottenere soluzioni ef
ficaci, è determinante il raggiungimento di un grado crescente di
automazione. Ad esempio nell’area del controllo remoto nella
tecnica di misurazione online che semplifica ed accelera il co
mando ed il monitoraggio. A ciò si aggiungono anche soluzioni
efficaci nell’automazione dei processi, che riducono il consumo
energetico degli impianti e ne aumentano l’affidabilità.